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Viaggi vip - Reportage dallo spazio

Reportage dallo spazio

Un nuovo trend di viaggio si delinea all'orizzonte: quello dei tour di lusso nello spazio. Fresco di questa esperienza, il miliardario canadese Guy Laliberté, patron del Cirque du Soleil che ha soggiornato per dodici giorni nella Stazione Spaziale Internazionale.

Navicella spaziale
Courtesy of © Lapresse
Un nuovo trend di viaggio si delinea all'orizzonte: quello dei tour di lusso nello spazio. Fresco di questa esperienza, il miliardario canadese Guy Laliberté, patron del Cirque du Soleil che ha soggiornato per dodici giorni nella Stazione Spaziale Internazionale.

Guardare la terra dall’oblò di uno shuttle parcheggiato nello spazio è un sogno che accompagna tutti, da quando, bambini, si pensava nella vita di voler fare gli astronauti. Qualcuno, pur non avendo intrapreso questa carriera, ha potuto comunque realizzare il suo sogno.

È da poco rientrato dallo spazio Guy Laliberté, il miliardario fondatore de Le Cirque du Soleil, il circo senza animali più famoso del mondo, il quale ha vissuto per dodici giorni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (Iss).

Ha concluso il suo viaggio spaziale a bordo della capsula Soyuz russa, atterrata in Kazakistan nella steppa vicino ad Arkalyk. L’obiettivo della sua avventura è stato quello di sfruttare la visibilità mediatica di questo viaggio per veicolare e diffondere un messaggio forte sulla necessità di garantire acqua potabile a tutti. Nel mezzo dell’universo, a 350 chilometri di distanza dal pianeta terra, Guy Laliberté ha, infatti, dato vita a uno spettacolo di due ore in collegamento diretto con 14 città del mondo.

Lo spettacolo dal titolo Moving Stars and Earth for Water è stato realizzato in collaborazione con la fondazione One Drop, e vi hanno partecipato, accanto agli artisti de Le Cirque du Soleil, molti personaggi del mondo della musica, del cinema e della politica: da Bono a Peter Gabriel, da Shakira all'ex-vicepresidente americano Al Gore. Prima della partenza Guy Laliberté ha dovuto affrontare un lungo addestramento per prepararsi alla mancanza di gravità dello spazio, ma ne è valsa la pena per spegnere le sue cinquanta candeline tra le stelle. In valigia ha messo giusto l’indispensabile: nove nasi rossi da clown, uno per ciascuno dei compagni d’avventura.

La meravigliosa esperienza di Guy Laliberté modifica il concetto di viaggio e crea un nuovo genere assolutamente esclusivo, quello dei tour di lusso nello spazio. Prima di lui avevano affrontato la stessa impresa altri sei turisti. Primo in assoluto è stato nel 2001 l’imprenditore americano Dennis Tito, copiato dal sudafricano Mark Shuttleworth (nel 2002), dall’americano Gregory Olsen (2005), dall’ingegnere iraniana Anousheh Ansari (2006), dall’inglese Richard Garriott (2008) e dall’ungherese Charles Simonyi, che ha compiuto questo viaggio per ben due volte, nel 2005 e nel 2009.

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