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Mal dÂ’Africa off road - Fulvio Dodich in Namibia

Mal d'Africa off road

L'ultima sfida di Fulvio Dodich in Namibia. Il manager cinquantenne, già CEO Ferretti Yachts, Mochi Craft e Custom Line, racconta la sua avventura tra i paesaggi selvaggi dell'Africa in sella alla sua moto.

Namibia
©Silvio Fiore/lapresse
L’ultima sfida di Fulvio Dodich in Namibia. Il manager cinquantenne, già CEO Ferretti Yachts, Mochi Craft e Custom Line, racconta  la sua avventura tra i paesaggi selvaggi dell’Africa in sella alla sua moto.

Non ci si crede finché non lo si prova sulla propria pelle. Non si riesce a capire da dove derivi quel forte e allo stesso tempo strano senso di appartenenza, quando si parla dei suoi paesaggi, della sua gente. Poi ritornano in mente le parole di chi lo ha già sperimentato: lo stesso trasporto, lo stesso rispetto, la stessa riverenza, e la diagnosi non può che essere una:  mal d’Africa. Fulvio Dodich ne è colpito, lo si capisce fin dalle prime parole che usa quando racconta del suo viaggio in Namibia.

“E’ stata un’esperienza forte che mi ha lasciato emozioni bellissime e mi ha fatto conoscere una natura selvaggia e libera, paesaggi che tolgono il fiato e popoli meravigliosi che vivono con niente, ma sono profondamente ricchi”.

Ma che cosa ha spinto un importante manager che potrebbe permettersi qualsiasi comodità a salire in sella a una moto e affrontare le strade impervie della Namibia?

“Una sfida con me stesso, mi piace dare il massimo in tutto quello che faccio e a volte questo vuol dire anche rischiare e mettere alla prova le mie capacità. Anche nel lavoro e nella vita di tutti i giorni io credo sia necessario saper affrontare ogni situazione e adattarsi ai continui cambiamenti, e un viaggio di questo genere aiuta a prevedere i possibili rischi e affrontare l’emergenza.

Per esempio nella mia precedente avventura in Tunisia ho avuto un brutto incidente e mi sono rotto il radio e l’ulna e ho dovuto organizzare il primo soccorso, i trasferimenti, il volo per tornare a casa. Quando si intraprendono questi viaggi può succedere qualcosa e bisogna essere pronti ad affrontarla con calma e sangue freddo”.

Come nasce la sua passione per la moto?
A quindici anni ho avuto la mia prima moto da trial e l’ho abbandonata quasi subito dopo diverse strade e tante cadute. A trent’anni ho cominciato a usare la moto da strada di mio cognato, da allora non l’ho più lasciata, anche se ho preferito poi le moto da enduro che mi permettono maggiore libertà di movimento.

Che cosa non manca mai nella sua valigia?
La macchina fotografica. So bene che le immagini non possono davvero raccontare l’anima delle persone incontrate o i profumi di una terra, ma aiutano a mantenere vivo quel ricordo.

É già pronto per un nuovo viaggio?
Certo. Stiamo ancora valutando le mete possibili. Io vorrei andare in Botswana per alleviare un po’ il mio mal d’Africa con nuove suggestioni. Oppure potrebbe essere il Messico o la Lapponia e comunque partirò nuovamente a maggio.

Quindi il mal d’Africa esiste davvero?
Sì, si ritorna a casa con una voglia inspiegabile di ripartire subito.

Il Namibia Offroad Adventure di Fulvio Dodich nasce anche dalla collaborazione con Ice Travel, un tour operator cui ci si può rivolgere per affrontare la stessa sfida: si parte dalla capitale, Windhoek, fino alla Skeleton Coast. Il viaggio in moto della durata di 15 giorni continua fino ai confini con l’Angola, lungo il fiume Kunene e prosegue incontrando il popolo nomade dei Boscimani per terminare attraverso lo Spitzuppe fino il Messum Crater. Un itinerario di 3300 km, di cui 2900 percorsi off road su sabbia, acqua, fango e rocce.
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