Depato e Hanami: ipertecnologia e ciliegi in fiore

Arrivi frastornato e quando esci dallaeroporto stai ancora peggio. Vai in camera, una doccia, qualche ora di sonno, ma quella ubriacatura non va via. Benvenuti a Tokyo. Palazzoni, vie affollatissime e insegne luminose, chiassose, display che lampeggiano, musica elettronica. Basta camminare lungo le strade del quartiere Ginza per sprofondare lontano da quellidea di Giappone antico, con i giardini zen, dove il vuoto e larmonia si incontrano in una rarefatta immagine di benessere. Sono i depato, a colpirti limmaginazione: i grandi magazzini del quartiere più costoso e tecnologico del Giappone avanzato. Il palazzo della Sony sovrasta, colorato e illuminato fino allultimo piano, per tutta la sua larghezza, si può vedere tutto da fuori: un must di un viaggio a Tokyo. Cè molta fila come davanti ai bastioni di Michelangelo, dopo il restauro della Cappella Sistina. Tocchi con mano oggetti degni di un film di fantascienza, che noi vedremo soltanto tra qualche anno. Benvenuti nel regno della tecnologia, sayonara. Qui gli inchini non esistono, le signorine dei negozi, in elegante tailleur scuro, ti salutano con un sorriso, una stretta di mano al massimo, nei negozi di lusso come Mitsukoshi non sanno nemmeno che le loro nonne in case di legno vestivano in kimono e salutavano piegandosi. Ma la loro cortesia è sempre la stessa: è come se ti stessero aspettando. Eppure lidea del Giappone che avevamo non è del tutto immotivata. Qualcosa di antico sopravvive: bisogna recarsi a Ueno, a Nord di Tokyo. I palazzoni tutte luci e finestre si vedono ancora meglio da qui. Il parco di Ueno è studiato per integrarsi con lambiente urbano. Lo vedi dal lago, con i glicini che sembrano nati lì spontaneamente e invece la loro posizione è studiata perché il lilla dei loro fiori si sposa con il rosa aranciato dei ciliegi vicino. La primavera è il momento migliore per visitare Ueno. Ogni sera cè una festa hanami, uno dei numerosi appuntamenti per festeggiare la fioritura dei ciliegi. Fuochi dartificio, recite, canti e danze, di giorno e di notte, al chiaro di luna; salutano lo sbocciare delle prime gemme e lo fanno per un mese intero, fino alla fine di aprile, quando anche lultimo petalo avrà abbandonato i rami di ciliegio.