2013 tra le palme del Kerala

C’è chi l’annovera tra i dieci paradisi esistenti al mondo e chi lo definisce uno dei luoghi “caldi” del millennio. L'ex Beatles Paul McCartney  lo magnifica addirittura come il “Paese stesso di Dio”. Lo stato indiano di Kerala, in ogni caso, fa parlare di sé e si fa ricordare dai viaggiatori come una perla naturalistica intarsiata di buone maniere, circondata dal mare arabico ad ovest e sormontata ad est dalla catena montuosa dei Ghats. Una rete sorprendente di innumerevoli lagune, laghi, estuari e canali serpeggia attraverso il cuore del Kerala. Il modo migliore per attraversarlo è a bordo di una Kettuvallan, una casa galleggiante arredata in modo confortevole, costituita da una o due serie di camere con bagno, una sala comune, ponte, cucina, e dotata di un equipaggio composto da marinai, cuoco e guida.

I 600 chilometri di fascia costiera offrono spiagge pressoché interminabili, baie bordate di palme, intercalate da antichi fari, vecchi moli, alte scogliere, sorgenti minerali e piccoli villaggi di pescatori. Le foreste sono l’altra ricchezza inestimabile del Kerala, un concentrato di selvaggia vegetazione tropicale dove si annidano le specie di animali più rare. A protezione di questa fauna selvaggia ci sono, occultati tra le foreste, dodici santuari e due parchi nazionali. Tra le rarità floreali più spettacolari spicca il Neelakurunji (esotico fiore celeste che sboccia una sola volta in dodici anni), mentre tra gli animali ci sono il Tahr del Nilgiri e il macao dalla coda di leone.

Le piú importanti località turistiche del Kerala sono Kochi e Trichur nel centro, Thiruvananthapuram con Kovalam Beach all'estremità meridionale, il Parco Nazionale Periyar e Thekkady all'est e Calicut (Kozikhode) al nord. Ovunque ci si volga, nel Kerala si percepisce una grande ricchezza. Naturale, culturale e umana. Qui viene praticato alla perfezione l’Ayurveda, qui sopravvive il Koodiyattom, un’arte templare bimillenaria che è stata scelta dell’Unesco come uno dei “capolavori del patrimonio orale e intangibile dell’umanità”, e qui vive dignitosamente una delle società più evolute dell’India. E sempre qui, il Dio delle piccole cose attende di essere scoperto. Magari nel nuovissimo Banyan Tree Kerala che aprirà i battenti proprio tra qualche giorno, all’inizio del 2013. Il resort, ispirato tradizionale, con i tipici tetti spioventi e le facciate in legno intarsiato, accoglierà gli ospiti dalla sua posizione straordinaria, sull’isola privata di Nediyathuruthu nel distretto di Alleppey a un’ora a sud dall’aeroporto internazione di Kochi e a 10 minuti di barca dal pontile privato nelle vicinanze della città di Vaduthala.

Lagune orlate da palme fanno da cornice, a pochi passi spiagge dorate e vegetazione tropicale onnipresente. Tutte le 59 ville dispongono di una piscina privata e vista sui canali e i corsi d’acqua circostanti. Anche il design delle ville occhieggia alla natura utilizzando materiali locali come il coir, una fibra naturale estratta dalle noci di cocco, sculture di legno intagliato e dipinti raffiguranti l’arte del Kathakali, una delle più antiche forme di teatro-danza dell'India. Se si vuole sperimentare tutto il benessere dell’antica medicina ayurvedica, qui si può stare tranquilli. Il Banyan Tree Kerala vanta infatti il primo Ayurvedic Centre del gruppo con un team di qualificati medici ayurvedici in grado di fornire trattamenti specifici e personalizzati. E per vivere una serata davvero speciale, si può scegliere la cena a bordo di una palak, la tradizionale imbarcazione utilizzata dai reali, dove degustare tipici piatti del Kerala con particolare enfasi su  riso, lenticchie, peperoncini, cocco e spezie, oppure una cena su di una torre nel punto più alto dell’isola dalla quale ammirare l’incantevole panorama.(Informazioni: www.banyantree.com)

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